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Doria, “meno cori ma buoni”

Doria, “meno cori ma buoni”

19 novembre 2015

Un incontro di un’ora e mezza «per discutere insieme della gradinata Sud e di ciò che ci compete in quanto tifosi della Sampdoria». C’erano duecento sampdoriani martedì sera al centro civico Buranello a Sampierdarena per partecipare all’assemblea convocata dagli Ultras Tito Cucchiaroni. Una riunione aperta a tutti i tifosi, non solo a quelli a che fanno parte di singoli gruppi organizzati. Presenti anche l’ex capo degli Ultras Enzo Tirotta e RiccardoAscioti della Federclubs.

Il primo punto messo in discussione è stato quello del tifo nella Sud. Se ne era già parlato a giugno quando sempre gli Ultras Tito avevano chiesto una maggiore partecipazione canora durante le partite della Samp. La linea tracciata martedì è quella di «intonare meno cori, ma di farli meglio in modo da uniformare il tifo in gradinata». Alcuni tifosi hanno fatto notare i troppi spazi vuoti nella parte bassa della Sud: «Sappiamo che c’è un 25 per cento di sampdoriani che, pur avendo l’abbonamento, non viene allo stadio. Si parla di circa 2 mila tesserati».

Dagli Ultras è poi partito l’invito a «riscoprire i valori della nostra tifoseria. Noi non siamo quelli che chiedono alla società di comprare un giocatore o dimandare via un allenatore, ma quelli che applaudono i nostri tesserati fino al 90’. Walter Zenga è stato il primo allenatore cacciato dai Social network. Recuperiamo il nostro essere sampdoriani…».

Ancor più duro Enzo Tirotta: «La verità è che ci siamo imborghesiti. Viviamo di rendita da 15 anni. Oggi siamo come i Distinti. Continuiamo a pensare di essere speciali, ma ci siamo appiattiti. Bisogna mettere in minoranza chi non canta…».

Durante l’assemblea si è affrontata, seppure in modo marginale, la questione degli striscioni che non vengono più esposti allo stadio da nove anni per protesta contro il decreto anti–violenza. «È giusto chiedersi se sia stata una strategia giusta oppure no», ha sottolineato Tirotta.

Maurizio Lavagna, presidente del “Sampdoria Club Mugnaini”, è pro-striscioni: «Coltivo sempre il sogno di vedere allo stadio striscioni e tamburi come una volta». Tra le proposte lanciate martedì anche quella di intonare il coro sull’Armata blucerchiata all’ingresso delle squadre in campo e di organizzare altre riunioni allo stadio dopo la partita per coinvolgere più tifosi possibile.

 

(Il Secolo XIX)