Gli stadi della B sono sempre più pieni. Non siamo ancora sui livelli di Inghilterra e Germania, dove in media ci sono oltre 16.000 spettatori a gara, ma la crescita è costante. Secondo i dati della Lega Serie B, nel girone di andata i tifosi entrati nei ventidue stadi sono stati 1.604.988, media di 6.948, 8,2% in più rispetto allo stesso periodo della passata stagione, quando c’era già stato un grande balzo in avanti rispetto ai due anni precedenti (4.586 nel 2012-13, 4.905 nel 2013-14). Si tratta del miglior dato dal 2006-07 quando – anche grazie alla presenza di Juventus, Napoli e Genoa – si sfiorò quota 9.000 di media a partita. Il boom, tra l’altro, è proporzionale agli ascolti delle gare su Sky e questo conferma che non sempre la tv ruba pubblico agli stadi.
BARI SENZA RIVALI Se si entra nello specifico, si nota come il Bari non abbia rivali in questa classifica: oltre 20.000 spettatori di media al San Nicola, con il picco di 27.278 in occasione della sfida con la Salernitana. Sopra i 10.000 ci sono la stessa Salernitana, il Cagliari e il Cesena. In crescita i tifosi a La Spezia, Pescara e Ascoli, ma soprattutto a Brescia, dove la gente è tornata ad appassionarsi alla squadra. Il miglior dato per singola giornata è quello del debutto (9.925), il peggiore quello dell’ottava giornata (4.952). Mai così bene anche il doppio turno natalizio: 7.942 il 23 e 7.221 il 27 dicembre. Da quando la B gioca durante le feste, i dati peggiori si sono avuti a Santo Stefano (4.220 nel 2012 e 4.129 nel 2013); quel giorno gli italiani vogliono stare con i parenti attorno a un tavolo, ma andare allo stadio durante il periodo natalizio è diventato una piacevole consuetudine. Questo aumento di pubblico da cosa è stato provocato? Si temeva che il nuovo caso di calcioscommesse avrebbe inciso negativamente. Non è stato così. Il popolo della B, evidentemente, considera credibile il campionato e si fida della Lega, che negli ultimi cinque anni ha lavorato molto per riportare la gente allo stadio.
SUCCESSO «La semina sta cominciando a portare i frutti – commenta il presidente Andrea Abodi –. Gli appassionati apprezzano gli sforzi fatti per dare un’anima alla categoria, anima che forse non è mai stata così nitida. Tutte le nostre iniziative avevano l’obiettivo di riavvicinare il calcio alla gente. C’è qualcosa che ha ripreso a pulsare, nonostante tutta una serie di difetti che vedremo di migliorare. Il tifoso va coccolato, fidelizzato, ascoltato». La realizzazione di nuovi stadi dovrebbe contribuire ad aumentare ancora di più l’affluenza, ma intanto il solo miglioramento delle condizioni dei campi (le società sono state «costrette» dalla Lega a investire risorse in questo senso) ha innalzato il livello dello spettacolo. Anche la scelta di puntare sui giovani si sta dimostrando determinante. Rispetto a qualche anno fa, la B ha un diverso appeal e allo stadio non si va più soltanto in funzione del risultato. C’è ancora molto da fare, certo, ma i numeri dicono che la strada è quella giusta.
(Gazzetta dello Sport)