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Salerno-Bari e il caffè “sospeso”

Salerno-Bari e il caffè “sospeso”

28 marzo 2016

Auto, pullman, un fiume di gente allo stadio Arechi: non è il capolinea di Luci d’Artista ma la storia di un gemellaggio che dura e si rinnova dal 1983. Tra gli ultras di Bari e Salerno è amore fraterno, anzi eterno. I fratelli possono tifare per squadre diverse ma sono “figli” dello stesso amore, della stessa passione. In nome di questo amore viscerale, i pugliesi sono arrivati in città ieri mattina, prima della partita in molti hanno addirittura fatto la spesa al supermercato, sono stati ospitati dai granata in un ristorante del Borgo Picarielli, poi hanno sfilato in via Roma e cantato a squarciagola al Corso Vittorio Emanuele mentre mangiavano un gelato e sorseggiavano un caffè.. sospeso. È accaduto anche questo, per amore di un “fratello”: tanti salernitani ieri sono passati al bar sotto casa – e hanno ripetuto il gesto alla bouvette dello stadio – hanno acquistato il proprio caffè o la birra e poi hanno pagato in anticipo per il barese che sarebbe sopraggiunto. Davanti la curva Nord, in altre circostanze presidiata dalle forze dell’ordine, è stato allestito anche uno stand per la vendita di prodotti ufficiali del Bari e di sciarpe-evento con la doppia scritta Bari-Salerno e la faccia del Siberiano. Il colpo d’occhio sugli spalti è stato eccezionale. Il gemellaggio tra le tifoserie, in molti casi a braccetto nello stesso settore, è stato onorato con una scenografia da Oscar. Gli ultras della Salernitana l’hanno prima riprodotta al computer e poi, dopo giorni di silenzioso lavoro nella zona mercatale di Pastena, l’hanno rappresentata allo stadio lasciando tutti a bocca aperta. I due piani della curva Sud hanno accolto cartoncini, striscioni e gli stemmi delle due società. I loghi dei due club sono stati posizionati negli angoli in alto, abbinati al granata della Salernitana e al biancorosso del Bari. Su fili di nailon sono state poi issate le immagini di ragazzi di Bari e Salerno che viaggiano insieme verso uno stadio, verso una meta, con la sciarpa al collo ed orgogliosi della loro amicizia. “Since 1983”, hanno ricordato gli ultras attraverso altri striscioni di colore nero: è la data dell’inizio della fratellanza che dura da trentatré anni e che è stata scritta con numeri in trasparenza illuminati dal fuoco dei fumogeni. Nello stadio per una volta senza divieti hanno vinto loro, i fratelli d’Italia.

(Lacittadisalerno)