Accade che il Liverpool torni a giocarsi una finale europea dopo nove anni, da quella persa ad Atene contro il Milan. Accade anche che, per una volta, un allenatore, sull’onda dell’entusiasmo, inviti i suoi tifosi a viaggiare lo stesso alla volta di Basilea, inadatta sede della finale di Europa League. La Uefa infatti ha destinato poco più di 10.000 biglietti a ciascuna tifoseria. I restanti sotto la voce sponsor, varie ed eventuali. Klopp chiede che a viaggiare in Svizzera ad accompagnare il Liverpool siano in 100.000, costringendo la società a correre ai ripari, intimando i propri tifosi a non seguire la squadra se non muniti regolarmente di tagliando. Poco dopo, lo stesso tecnico tedesco è costretto a ritirare l’invito. Classico esempio di “capopopolo” sminuito nel suo ruolo (perché in fondo è troppo bello quando un allenatore fa da raccordo tra società, squadra e tifosi e sono rimasti in pochissimi a farlo). Tutto mentre, sempre la Uefa, per la finale di Champions League del 28 maggio a Milano destina a malapena 15.000 biglietti ad ognuna delle due finaliste. Solo grazie alla pressione di Real e Atlético sulla Federcalcio spagnola alla fine la quota sale a 20.000 (i restanti sempre sotto la voce “varie ed eventuali”…). E pensare che a Rotterdam nel 1982 al De Kuip c’erano parecchi vuoti. Certo, non belli da vedere per una finale. Ma ancora più un’eco lontana del calcio che fu…
(FAN’s)