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Laziali anche in gradinata Sud, i genoani protestano ma la società si difende

Laziali anche in gradinata Sud, i genoani protestano ma la società si difende

21 febbraio 2020

Un botta e risposta animato, verificatosi nelle scorse ore tra i tifosi genoani e la società rossoblu. Dopo la notizia del sold out laziale per il settore ospiti di Marassi, era stata resa nota l’apertura della Gradinata Sud (settore locale) per gli altri supporters biancocelesti ancora sprovvisti di ticket per assistere al match in programma domenica 23 febbraio.

Con la formazione guidata da Simone Inzaghi in piena lotta Scudetto, infatti, la tifoseria della Lazio stava preparando l’esodo verso il capoluogo ligure. Tuttavia, il settore destinato agli ospiti (di circa 2mila posti) è andato subito a ruba e la società rossoblu, di comune accordo con l’Osservatorio, ha messo a disposizione dei bianconcelesti anche altre scorte di biglietti del settore Gradinata Sud, abitualmente occupato dai tifosi locali. Proprio per questo motivo, l’Associazione Club Genoani aveva diramato un comunicato nel quale “rimproverava” la scelta di sistemare tifosi avversari in un settore locale, occupato da circa 2mila genoani che hanno sottoscritto ad inizio stagione l’abbonamento.  Una scelta definita “assurda e irrispettosa” da parte dell’associazione di supporters rossoblu, che hanno mosso critiche non soltanto alla questura di Genova ma pure alla società capitanata dal contestatissimo patron Enrico Preziosi, “per l’ennesima volta assente e fuori da ogni logica di tutela dei propri tifosi o clienti, come loro considerano i genoani“, si legge nel comunicato.

Non vorremmo che vi fosse la voglia di testare la pazienza del popolo genoano o di svolgere un esperimento sociale come avvenuto a Torino nella Curva Primavera, dove si è scelto di mettere nello stesso settore due tifoserie ostili ai granata. Speriamo in un veloce ripensamento di quella che diventerà una pericolosa convivenza, quando invece potrebbe essere una bella domenica di sport“, affermano ancora gli aficionados del Grifone, adirati per la scelta di favorire l’esodo del popolo laziale. Molto forte, inoltre, la critica mossa dai tifosi liguri alla società Genoa F.C., rea – secondo il loro punto di vista – di “fare accordi commerciali con circoli ricreativi per portare le famiglie allo stadio con prezzi agevolati, facendo poi rischiare loro contatti non amichevoli con tifosi avversari posizionati nello stesso settore”. La domanda che i genoani dell’A.C.G. si sono posti è la seguente: “cosa conta di più, la sicurezza per i propri tifosi o fare cassa senza se e senza ma?“.

A queste accuse, nemmeno troppo velate, ha però prontamente risposto il club di Preziosi, che ha voluto far chiarezza sulla vicenda. In una nota diffusa sul proprio sito web, la società Genoa F.C. ha precisato che “la vendita dei biglietti per la gara Genoa-Lazio, in programma domenica 23 febbraio 2020 allo stadio Luigi Ferraris, si sta svolgendo in rigorosa osservanza delle valutazioni compiute dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che non hanno determinato specifiche limitazioni. L’interruzione della vendita di biglietti ancora disponibili, a chi ne faccia regolare richiesta, in qualsiasi settore dello stadio, non rientra nella sfera di intervento della Società
Un comunicato di risposta, dopo quello diramato dall’A.C.G., per rispedire al mittente le accuse piovute sul club con sede a Villa Rostan, che si è dichiarato assolutamente “estraneo” alla gestione di tale situazione. Inoltre, il Genoa ha fatto sapere di aver implementato il servizio di steward e di aver creato, di comune accordo con le Forze dell’ordine, accessi separati all’interno della Gradinata Sud, proprio per favorire la sicurezza ed evitare spiacevoli episodi.