Dopo un’andata pirotecnica conclusasi 2-2, gli sfottò rimangono in vista del ritorno del 24 novembre, quando si giocherà il ritorno della Libertadores a a casa River.
Se c’è una cosa che mette d’accordo i tifosi di River Plate e Boca Juniors è il fatto che la finale di Copa Libertadores (andata alla Bombonera, ritorno al Monumental) segnerà un prima e un dopo. Di Superclásicos tra le due principali squadre di Buenos Aires se ne sono giocati centinaia ma nessuno ha mai avuto l’importanza di quello che deciderà chi sarà il campione del Sudamerica 2018. La rivalità tra i Millonarios e gli Xeneizes è tra le più accese, se non la più accesa, al mondo ed è quasi inevitabile che ogni evento del passato, positivo o negativo, sia poi diventato un coro che una tifoseria canta all’altra durante i derby. Il fattore hincha potrebbe determinare l’andamento di questa finale: le due tifoserie sono famose per la capacità di sostenere la propria squadra ma non mancheranno gli insulti, gli sfottò e ricordi di avvenimenti passati che hanno segnato la storia dei rivali.
Tra i cori che più degli altri marcano la rivalità tra River Plate e Boca Juniors c’è quello cantato dai tifosi Millonarios ai rivali gialloblù intitolato “Decime Boca qué pasó en Mar del Plata?”, letteralmente “Dimmi Boca cosa è successo a Mar del Plata”. Il riferimento, non molto edificante, sono gli scontri avvenuti nella città platense tra los Borrachos del tablon, ovvero il nucleo dei tifosi del River, e la Doce, la curva del Boca. Era il 2002 e durante un incontro del torneo de verano (una sorta di torneo amichevole estivo che precede il campionato ufficiale, ammesso che tra River e Boca si possa mai parlare di amichevole) gli Xeneizesstavano vincendo per 3-0 sugli eterni rivali, quando scoppiò una mega rissa sugli spalti dello stadio. In molti parlarono di un vero e proprio assalto organizzato, sedato a fatica dalla polizia. Nel coro dei tifosi del River viene dunque rinfacciata la codardia e la presunta fuga dei nemici alla vista degli ultras rivali. Inoltre, los Borrachos ricordano come, scappando, i supporter gialloblù abbiano lasciato in balia degli avversari quei pochi che avevano continuato la rissa.
Più recente, ma non meno pungente, la risposta della Doce alla curva del River. Ricordare al rivale eterno una umiliante retrocessione in Serie B, infatti, non succede soltanto in Serie A, anzi. Così, dopo l’incredibile campionato del 2011, che vide il River Plate retrocedere al Nacional, ovvero la nostra Serie B, non poté mancare un coro dedicato all’evento storico. “River dimmi che si sente ad aver giocato il Nacional, ti giuro che anche se passano gli anni non dimenticheremo che sei andato in Serie B e hai bruciato il Monumental: questa macchia non si cancellerà mai. Voi gallinas siete dei codardi, avete picchiato un vostro giocatore, che fifoni los Borrachos del tablón“. Oltre alla retrocessione, nel coro viene ricordato il fatto che, infuriati per la Serie B, gli stessi tifosi del River bruciarono una parte del loro stadio e, nella partita di andata dello spareggio salvezza contro il Belgrano di Cordoba, aggredirono i propri giocatori durante il match. Nella finale di Copa Libertadores, con il match d’andata alla Bombonera, è pressoché impossibile che questo coro non verrà intonato dalla Doce e da tutto lo stadio (oltre a tutti gli altri nei quali gli insulti sono ben più pesanti). Nella consapevolezza che al Monumental arriverà la contro risposta. Il tutto, aspettando il nuovo coro che verrà inventato quando una delle due avrà battuto l’altra e sarà campione.
(Sky Sport)