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Brescia e Salerno in campo per il piccolo Francesco

Brescia e Salerno in campo per il piccolo Francesco

6 agosto 2016

Bresciani e salernitani, nel calcio, sono «fratelli». Lo sono diventati poco meno di vent’anni fa, sull’uscio d’un ospedale, quando il popolo granata si strinse forte al fianco dei familiari di Roberto Bani, giovanissimo ultras della Leonessa che stava lottando per la vita dopo una tragica caduta nella Tribuna dell’Arechi, mentre incitava la sua squadra del cuore. Avrebbe perso la sua partita più importante, Roby, spirando dopo una breve e insopportabile agonia, ma quell’abbraccio di solidarietà dei supporters dell’ippocampo segnò l’inizio d’un gemellaggio di ferro. Avranno ripensato a quei giorni d’inferno della primavera del 1997, dinanzi al nosocomio di via San Leonardo, i ragazzi della Curva Nord Brescia, che ieri hanno sposato la battaglia del piccolo Francesco, appena 11 mesi, attualmente ricoverato presso gli Spedali Civili della città lombarda. 

Il bimbo, salernitano del quartiere Matierno, combatte contro un’atresia alle vie biliari, malattia rara e terribile, che può diventare mortale se non curata in fretta. Dovrà sottoporsi a un trapianto di fegato, però nel frattempo delle complicazioni l’hanno riportato a Brescia. Lì i genitori, Vincenzo Melchiorre e Simona Turchino, hanno trovato l’affetto degli ultras. Annunciato con una nota comparsa sul web: «Risponderemo presente all’appello d’un padre salernitano per il figlio di 11 mesi, che fa su e giù nella nostra città per un’operazione molto delicata. Prima di tutto i bambini. Presto l’iniziativa per aiutare il piccolo Francesco e la sua famiglia. Grazie a tutti, il Direttivo Curva Nord». 

Al cuore buono dei supporters bresciani ha rivolto il proprio ringraziamento il papà del bimbo, al cui fianco si sono schierati nelle scorse settimane pure gli ultras della Salernitana. Nella scia della Curva Sud Siberiano, poi, hanno promesso aiuto gli stessi calciatori granata (con in testa il bomber Massimo Coda) e diverse altre anime del mondo del calcio, come l’attaccante fiscianese del Trapani, Nicola Citro. È la partita più importante, e tutti la giocano assieme al piccolo Francesco. 

 

(D.Cioffi/Metropolisweb)