Gli Ultras Catanzaro 1973 accolgono con gioia la notizia della nascita della nuova società e che finalmente si sia chiusa l’era Cosentino. Subito dopo la notizia dell’acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte del gruppo Noto, qualche simpatico critico d’arte di professione, ha puntato subito il dito contro la curva, alludendo al fatto che proprio in questo campionato i gruppi organizzati della CMC avevano esposto degli striscioni di scherno proprio nei confronti del neo presidente a seguito di un’intervista rilasciata ad un’emittente televisiva.
Ci chiediamo e diciamo, ma ci fate? O ci siete?
Il nostro striscione e le nostre parole riportate sulla nostra fanzine erano di rabbia nei confronti di uno dei più forti imprenditori del meridione, colpevole, a nostro avviso, di non nutrire amore verso la squadra della sua città, troppo impegnato a fare business e a non voler sentire un grido disperato d’amore. Si, d’amore perché nessuno ha mai negato che Noto presidente era il sogno nel cassetto di qualsiasi appassionato e tifoso dei colori giallorossi.
Detto ciò ci teniamo a precisare che come nostro costume ci limiteremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, sostenere la nostra maglia con la passione che ci contraddistingue dal 1973 ad oggi.
Non chiediamo niente a nessuno, non vogliamo promozioni o promesse stupide, abbiamo totale fiducia nella nuova società e la lasceremo lavorare nella totale tranquillità.
L’unica cosa che ci auspichiamo da questo nuovo gruppo imprenditoriale che ha a che fare con centinaia di dipendenti e operai alle proprie dipendenze, una campagna abbonamenti e un costo del biglietto popolare, per permettere a tutti di rimpossessarsi di quell’orgoglio perso in questi anni.
Il Catanzaro non è di Noto come non era di Cosentino, il Catanzaro è della sua gente.
Siamo stati i primi, tra i mugugni degli scettici, a contestare la famiglia Cosentino e i fatti ci hanno dato ragione ma non ci vogliamo prendere nessun merito perché noi siamo sempre stata la parte più pura della tifoseria e l’unica vittima di questo disperato amore. Ieri come allora, c’è solo il Catanzaro.