Anche la pazienza (eccessiva) dell’Uefa ha un limite. Quindi arriva la squalifica. Una gara a porte chiuse per la Croazia, proprio contro l’Italia (12 giugno a Zagabria). In teoria situazione favorevole per gli azzurri visto il «calore» dei tifosi locali, e visto quello che alcuni teppisti s’erano inventati a Milano. Anche se giocare senza pubblico, oltre che spettrale, è sempre una sconfitta (un vero peccato per gli Ultras Italia, ndr)
PRECEDENTI… Non poteva essere diversamente. Gli ultrà croati sono stati protagonisti di vari episodi negli ultimi anni. 1) Croazia-Georgia (3-6-11, Spalato): 80mila e di multa per invasione di campo, simboli vietati, razzi e fumogeni. 2) Croazia-Irlanda (10-612, Poznan): invasione, razzi e petardi, 25mila e. 3) Croazia-Italia (14-6-12, Poznan): petardi, canti e simboli razzisti, 80mila e. 4) Croazia-Spagna (18-6-12, Danzica): 30mila e per petardi e simboli razzisti. Infine, in questo gruppo europeo, tanti episodi: Croazia-Bulgaria (10/10, lancio petardi); Bulgaria-Croazia (13/10, invasione di campo); Italia-Croazia (16/11, razzismo, lancio di razzi e petardi, gara sospesa) .
…e NORVEGIA La punizione dopo l’Italia era stata la chiusura di un settore da 8mila posti contro la Norvegia il 28 marzo. Ma proprio qui si sono ripetuti i comportamenti razzisti. E quindi porte chiuse e 50mila euro di multa.
(Gasport)