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Euro 2016, le 15 gare calde

Euro 2016, le 15 gare calde

11 giugno 2016

a dicembre, poco dopo i sorteggi del calendario dell’Europeo, il capo dell’organizzazione dell’evento Uefa, Jacques Lambert, aveva spiegato che il problema hooligan sembrava secondario rispetto a quello terroristico. Analisi comprensibile a un mese dagli attentati di Parigi e Saint Denis, ma non acquisita dalla Divisione Nazionale di Lotta all’Hooliganismo (Dnlh), unità creata nel 2009 che ha preparato una lista di quindici partite potenzialmente pericolose. Cinque classificate a livello tre, il grado di rischio più alto, tra cui appunto Inghilterra-Russia di stasera, ma pure Turchia-Croazia di domani, a Parigi, temuta per possibili alleanze di teppisti parigini e croati contro i turchi. Le altre dieci partite invece sono declassate a livello due, tra cui anche quella d’esordio dell’Italia, lunedì a Lione, contro il Belgio. Gara seguita da vicino anche da dieci agenti italiani che hanno integrato il Centro di cooperazione di polizia internazionale di Lognes, inaugurato martedì dal Ministro degli interni francese che finora ha negato l’accesso a 2500 hooligan da tutta Europa, in gran parte anglosassoni.

UNIFORME Ogni nazione dell’Europeo, comunque, ha inviato in Francia propri agenti specializzati nella lotta all’hooliganismo che seguono, e quindi possono facilmente riconoscere, i tifosi violenti durante tutta la stagione calcistica nei rispettivi Paesi. Della delegazione italiana, i due agenti di più alto grado gestiranno da Lognes le informazioni raccolte sul campo, intorno allo stadio e alla fan zone, dagli altri otto colleghi, incaricati comunque di seguire i tifosi italiani fino all’uscita di scena degli azzurri. A Lione, gli agenti italiani ci arriveranno tra oggi e domani, per preparare il terreno, e lavorando in uniforme per rendersi riconoscibili non solo agli occhi di eventuali violenti, ma pure da connazionali magari in difficoltà.

ISIS In ogni caso, la partita contro il Belgio rappresenta un rischio indiretto. Tra le due tifoserie infatti non ci sono precedenti preoccupanti, salvo magari il ricordo degli scontri registrati la scorsa estate tra ultrà di Lazio e Anderlecht, a margine di un’amichevole. A preoccupare le autorità sono gli hooligan belgi che dopo gli attentati di Bruxelles perpetrati dall’Isis, hanno fatto irruzione in una manifestazione pacifica scandendo slogan anti-Islam. Il rischio è che i violenti organizzino attacchi a tifosi considerati musulmani. Un perverso fenomeno che mischia ideologia di estrema destra e razzismo anti-Islam, in espansione negli ambienti hooligan come avverte il commissario Antoine Boutonnet, capo della Dnlh: «Da mesi osserviamo l’emergere di gruppi con connotazione politica che tendono ad andare oltre le frontiere dei singoli Paesi, come per esempio accade per gli anti-salafiti tedeschi del movimento Ho-Ge.Sa». Insomma si teme il contagio in chiave xenofobo in una Francia dove vive la comunità musulmana più numerosa in Europa.

ALLEANZE L’altro rischio è rappresentato da antiche rivalità, ma soprattutto dalle alleanze che possono comunque crearsi senza riferimenti politici specifici. Come appunto per Turchia-Croazia che si gioca al Parco dei Principi dove nel 2001 ultrà del Psg e del Galatasaray si scontrarono a margine di una partita di Champions. Sui social, infatti, sono stati intercettati messaggi di richiesta di alleanze dei parigini a croati e russi per attaccare i turchi. Le autorità hanno deciso di rinforzare controlli e numero di agenti. Inizialmente ne erano previsti circa 800, affiancati da altrettanti steward destinati a mantenere l’ordine all’interno dello stadio.

(Grandesso – Gazzetta)