Protesta degli ultras partenopei, che hanno distribuito all’esterno del San Paolo, prima della sfida col Palermo, un volantino che denuncia le difficoltà nell’acquisizione dei tagliandi per la sfida col Real Madrid: “Cara maglia, chi ti scrive sono i tuoi ultras, coloro che nei meandri della C e del fallimento non ti hanno mai abbandonato! Dopo le varie Sora. Giulianova, Manfredonia etc ci hai portato in Europa e nonostante le anguste trasferte noi ovunque tu scendevi in campo eravamo lì a sostenerti. Alle porte incombe il Real Madrid, una gara che vede tutte le nostre azioni d’amore e di mentalità infrangersi contro una società scarsamente organizzata, con il solo interesse di far cassa e approfittando altresì di una città che allo stadio preferiva il salotto di casa, mentre oggi non sa più star lontano dal San Paolo. Se invece pensiamo al metodo di vendita con cui la Roma ha suddiviso la vendita dei tagliandi in sei fasi, di cui le prime tre a tutela di coloro i quali fossero in possesso dei biglietti delle precedenti trasferte, possiamo capire quanto oggi la nostra mentalità venga stuprata ed il nome di essa noi ostentiamo il nostro essere che ci impone di non scendere a patti con nessuno, pur mettendo a rischio la nostra presenza ma consapevoli di essere puri nell’anima. Ugualmente ci saremo”.
(Per Sempre Napoli)
Un discorso che anche in passato aveva penalizzato gli ultras interisti nel 2010 a Stamford Bridge in una gara decisiva contro il Chelsea. Un discorso che quindi riporta in auge il “Loyalty Scheme”, dibattito aperto già 7 anni fa (qui un articolo relativo). Pur cambiando società, la Roma invece è rimasta fedele a questa prassi che premia i tifosi più meritevoli. Di questi tempi, una mentalità lodevole.