L’ultima volta che avevamo avuto la fortuna di avvicinare la realtà dell’Huddersfield Town era stato lo scorso novembre, quando Sean Jarvis, direttore commerciale del club, ci aveva spiegato la reale importanza dei tifosi – non solo dal punto di vista economico – per una società di calcio. Le sue parole non ammettevano repliche: senza i supporters nessun club di calcio avrebbe ragione di esistere.
In vista della finale playoff di Championship che attende l’Huddersfield la prossima settimana a Wembley e che darà loro una chance per partecipare alla prossima Premier League, diamo risalto anche alla controparte, ovvero quella dei tifosi, ponendo qualche domanda a Oliver Fisher, uno dei componenti della North Stand Loyal, il gruppo ultras ufficiale dei Terriers formatosi appena tre anni fa.
Nelle sue parole traspare la volontà di rivoluzionare la mentalità dei tifosi inglesi, introducendo una modalità di tifo molto più vicina a quella che siamo soliti vedere negli stadi italiani o tedeschi, fatta di maggior folklore e partecipazione da parte di tutto il pubblico e non solo di una sezione distinta.
Oliver, spiegaci quando e perché nasce la North Stand Loyal.
Siamo un gruppo di ragazzi che ha deciso solo di recente di unire le forze e tentare di portare all’interno del calcio inglese un’atmosfera molto meno british e più simile a quella che si respira in altri paesi europei. La nostra fondazione risale al 2014 e la finale di Wembley della settimana prossima sarà la nostra prima vera occasione per mostrare a tutta la nazione cosa siamo capaci di fare.
Come mai vi ispirate alle tifoserie europee?
Crediamo che il tifo all’italiana o quello che si vede in Germania siano superiori a livello di atmosfera. I cori, le coreografie e il folklore aiutano a creare il giusto ambiente per una partita di calcio e per noi è il modo migliore di dimostrare il nostro amore per l’Huddersfield. Portando gli stadi inglesi verso questo tipo di tifo è probabile che si ottenga il massimo risultato.
Come credi sia cambiato negli anni il tifo inglese?
Son convinto che dopo una fase calante dovuta alle nuove leggi, ora tutto il sistema stia migliorando. Noi dal canto nostro siamo ancora in fase embrionale e puntiamo a crescere nei prossimi anni, tanto che il nostro miglior risultato lo abbiamo ottenuto con la coreografia nella gara di andata delle semifinali contro lo Sheffield Wednesday. In generale in Inghilterra la situazione si sta stabilizzando e molte tifoserie stanno crescendo sia in numero che per quanto riguarda le loro prestazioni.
Sei sorpreso degli oltre 35 mila tifosi dell’Huddersfield che saranno a Wembley lunedì? Ti aspettavi una tale risposta?
Sinceramente no. Sono estremamente orgoglioso di quello che ha fatto la squadra in questa stagione ma sono anche realista: mi sarei aspettato al massimo 30 mila persone, ma il fatto che ci sia così tanta gente è fantastico. Sarà probabilmente tutto esaurito il nostro settore, incredibile.
Quali sono le vostre aspettative per la finale? Avete organizzato qualcosa a livello di tifoseria?
Sì, faremo un corteo da uno dei pub vicino allo stadio fino all’ingresso dello stadio. Avremo con noi striscioni, bandiere e qualche fumogeno che aiuterà a creare atmosfera. Vogliamo dimostrare quanto valiamo e vogliamo essere all’altezza di un evento come quello che ci aspetta. Sfortunatamente non abbiamo potuto organizzare nessuna coreografia visto che abbiamo saputo appena una settimana che giocheremo a Wembley. Per quanto riguarda il risultato invece, spero ovviamente vinca l’Huddersfield, anche se sarei comunque orgoglioso di tutti i ragazzi.
(A. Pettinello – Fox Sports)