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Il futuro sono i dilettanti?

11 ottobre 2015

Con prezzi sempre più alti per andare allo stadio, sono sempre di più i tifosi che in Italia scelgono di stare davanti alla TV. Molti altri però non sono disposti a scambiare la poltrona con gli spalti. In Inghilterra, ad esempio, sono sempre di più quelli che abbandonano la squadra di Premier League per sostenerne una di Non League (i dilettanti).
I prezzi ormai sono alle stelle (sul prossimo numero del FANS troverete il servizio sulla protesta contro l’esoso costo dei biglietti per un settore ospiti…), è spesso impossibile trovare posto vicino agli amici di sempre, la birra è vietata o si beve nei bicchieri di plastica, l’atmosfera è dimessa e, in buona sostanza, l’esperienza di una gara di Premier non è più sociale, i club non sono più disposti a tendere la mano verso le comunità che rappresentano e, soprattutto, si attendono che i tifosi vadano allo stadio solo per vedere ma non toccare, vedere senza partecipare.
Sono sempre di più allora quei tifosi che lasciano campo libero ai turisti disposti a spendere pure 150 euro per andarsi a vedere una partita all’Emirates o ad Anfield, e che decidono di andare a sostenere la squadra locale che milita tra i dilettanti, dove i biglietti costano meno di 10 euro, la birra si beve a bordocampo in bicchieri di vetro, il presidente chiacchiera con i tifosi prima della partita, e i calciatori si mischiano con i fans dopo la gara, discutendo tra una pizza e una birra. Nello specifico, sta accadendo al Marine AFC (vicino Liverpool), ma pure al Dulwich Hamlet (Londra).  Sul numero appena uscito in edicola di “When Saturday Comes” invece, si parla di due realtà italiane, Lebowski (FI) e Quartograd (NA).