Mai generalizzare, mai mettere etichette a movimenti composti da migliaia di persone. Uscire dagli stereotipi. La Curva Nord interista, dal 1969 anima del tifo nerazzurro, per Inter-Fiorentina ha preparato una coreografia speciale. Che spezza, appunto, uno dei tanti luoghi comuni spesso utilizzati per descrivere la realtà delle curve. Come quello che le vuole territorio vietato a donne e bambini. Ebbene, la serata del Meazza sarà animata da un’enorme coreografia disegnata e colorata proprio da un centinaio di bambini. Ripropone un pezzo di una frase dell’inno interista dei Camaleonti. Tanta tela, migliaia di cartoncini, litri e litri di vernice nero e azzurra (tutto autofinanziato) e il gioco è fatto. Il lavoro è cominciato a giugno, durante la festa della Nord a San Siro, e ha subito coinvolto i piccoli. I ragazzi e le ragazze appartenenti ai gruppi della curva, quelli che hanno fatto esperienze da educatori, si sono occupati della gestione dei bimbi. L’idea è invece venuta al gruppo coreo della Nord, un manipolo di pazzi-genialoidi che ha pure ispirato un docu-film premiato al Festival di Berlino. Tutti sono rimasti spiazzati da tanto entusiasmo.
UN VERO REGALO E sulla fanzine della Nord, che sarà distribuita prima della partita, è ben descritta questa esperienza: «E’ stata la sorpresa più gradita, il regalo più bello che potevamo ricevere alla nostra Festa. Un’emozione cosi grande che ci ha gratificato a tal punto da non avere le parole per descriverla. Vedere quei bambini piccoli, piccolissimi, piccolini e un po’ più grandicelli sforzare le loro dita minute per premere il cappuccio delle bombolette è stato commovente. Ci ha fatto dimenticare per qualche ora tutti i dolori lancinanti delle coreografie che abbiamo preparato negli ultimi anni. Ci ha fatto sorridere pensando a quanto in fondo ci saremmo divertiti pure noi, alla loro età, avendo a disposizione tutto quel colore e tutta quella tela. Ci ha dato la forza per metterci sotto nuovamente e creare ancora, ancora e ancora. Ci ha fatto sognare di riuscire ad aspettarli per passargli il testimone. Ci ha fatto brillare gli occhi pensando a quanto i loro genitori siano intelligenti e abbiano portato i loro pargoli alla festa degli ultras, il più grande movimento aggregativo in Italia dal ’68 ad oggi». Una bella iniziativa come quella dell’Area Ultras d’Italia, splendido skatepark recentemente inaugurato a L’Aquila grazie alla raccolta fondi delle curve.
(G. Specchia / La Gazzetta dello Sport)