Con una retata notturna che ha impegnato circa 400 agenti in tutto il Paese, e dopo un’indagine di 6 mesi, la polizia israeliana ha arrestato la scorsa notte 56 membri della “Familia” del Beitar Gerusalemme. Secondo una portavoce della polizia, nella retata sono stati requisiti petardi, pistole stordenti, candelotti di lacrimogeni, un chilo di materiale esplosivo ed una ventina di ‘granate improvvisate’. “La natura di questo club ricorda quella di un’organizzazione criminale”, ha detto un ufficiale della polizia alla radio militare. I componenti del gruppo sono sospettati di essere coinvolti in una serie di gravi episodi di violenze e di aver comprato e venduto armi e oggetti illegali. Il gruppo inoltre é stato ripetutamente collegato ad episodi di odio verso arabi israeliani tifosi di squadre avversarie. In passato fra i suoi membri si sono avute anche espressioni di sostegno nei confronti di Igal Amir, l’assassino del premier Yitzhak Rabin, e alcuni deputati hanno proposto – ma finora invano – che questo club sia bandito e dichiarato fuori legge.’La Familia’, composta da estremisti di destra, è nota alle forze dell’ordine per le sue posizioni razziste nei confronti degli arabi, il club è l’unico della prima divisione israeliana a non avere mai avuto in rosa un giocatore arabo.Nei siti web si afferma che gran parte dei tifosi del Beitar Gerusalemme hanno accolto con sollievo gli arresti degli ultrà.
(AnsaMED/Repubblica)
