Il feretro preceduto dal corteo degli ultras, davanti due enormi bandiere rossoblù e poi i cori («sarai sempre uno di noi, non ti lasceremo mai»), che sono stati la colonna sonora della sua vita di tifoso e che ieri si sono strozzati in gola ai compagni della curva, che lo hanno salutato come si conviene a un leader e portato il suo feretro a spalla dentro la chiesa. Dal Lido Cluana, dove si sono radunati fin dal primo pomeriggio, fino alla chiesa del Cristo Re, traffico fermo per il passaggio di un centinaio di ultras della Civitanovese, che hanno accompagnato il loro Italo nel suo ultimo viaggio, tutti con indosso la maglia e la sciarpa con i colori del cuore.
Volti commossi, stravolti quelli di alcuni tifosi, e la chiesa piena di gente per la cerimonia funebre officiata da don Mario Colabianchi, il quale ha più volte sottolineato come la passione abbia segnato la vita di Italo Lazzarini, per la figlia Solana e la Civitanovese sopra ogni cosa.
È morto mercoledì mattina all’ospedale di Civitanova Alta. Aveva 56 anni e una malattia che non gli ha dato scampo. Simbolo del tifo rossoblù, il polisportivo era casa sua, sempre sugli spalti fin dagli anni Settanta, nei momenti belli e in quelli bui della società, ma sempre accanto alla squadra.
Ieri ha ricevuto anche il tributo del tifo della Sambenedettese – era stato tra i promotori del gemellaggio con la Samba – che ha inviato un mazzo di fiori e una maglia, appoggiati sul feretro accanto alla maglia e alla sciarpa della Civitanovese e a una corona di fiori portata dagli ultras rossoblù. Tifosi giovani e anziani per il commiato da Italo Lazzarini e tutti si sono stretti alla famiglia, ai genitori e ai due fratelli, alla figlia che adorava. Tanto amore che per don Mario Colabianchi «è la testimonianza della vita vissuta da Italo». Al termine della cerimonia, nel sagrato della chiesa ancora l’abbraccio degli ultras, i cori e di nuovo il corteo a piedi per un tratto del centro della città, a precedere l’auto con il feretro, che ha raggiunto il cimitero di San Marone, dove poi è stato tumulato.
Al funerale nella chiesa del Cristo Re c’erano il vicesindaco Giulio Silenzi e anche l’assessore Yuri Rosati, Rosaria e Germano Ercoli, titolari della Eurosuole, dove Lazzarini aveva lavorato negli ultimi ventiquattro anni, e poi anche l’ex difensore rossoblù Claudio Tridici.
(Il Resto del Carlino)