In questa storia ci sono volti che si intravedono appena. E tiri in porta che forse sono stati deviati in calcio d’angolo dal portiere avversario, o forse sono finiti sul palo (e chi può dirlo con certezza da lassù, da dietro la porta!). Lo sfondo di questa favola è umido, di quell’umidità che ti si attacca alle ossa come un cane rabbioso quando sente l’odore di una bistecca. In questa storia, che è un romanzo d’amore viscerale e romantico, i protagonisti sono il fumo di sigaretta, la nuvola colorata generata da un fumogeno e la nebbia della Pianura Padana.
Novembre 1975. In un freddo mercoledì sera – siamo in viale Te – un gruppo di tifosi sta per cambiare la storia del tifo mantovano. Gli Arditi, gruppo che dal 1968 segue le sorti dell’Acm dai Distinti, e sempre pronto a sostenere la squadra anche in trasferta, decide di spostarsi in un altro settore del Martelli: di fatto nasce quella sera la curva Te per come la conosciamo oggi. Tutti i presenti alla riunione in bocciofila, dopo una serata in cui sono perite sul campo un centinaio di stizze, si dicono d’accordo con la proposta del leader degli Arditi, Leandro, figura leggendaria dell’epoca (di mestiere faceva il posteggiatore sul sagrato della chiesa di San Maurizio). Il tifo biancorosso, quindi, ha da poco spento quaranta candeline.
Ai pionieri Arditi, a metà anni Settanta, si aggregano gli Ultras, seguiti da altri gruppi organizzati, come i Commandos e i Panthers prima e le Brigate Biancorosse poi.
Il 1982 è un anno importante: i gruppi ultrà si unificano sotto il nome di Cuct (Commando Ultrà Curva Te) che resiste fino al 1986. Dopo la retrocessione in C2, irrompono i Virgilian Kaos che insieme alla Vecchia Guardia (ex Ultras, Commandos e Arditi) guidano la Curva Te.
Nel 1993 a Lunetta nascono gli Sconvolts che di fatto, con Virgilian Kaos e Vecchia Guardia, guidano la curva per vent’anni. Altri gruppi da segnalare in questi anni sono Psyco, Banda Lambrusco, Tranquil Group, Skegge Gonzaga, Viking Asola, Alcoolica Bagnolo, Alcoolica Bozzolo, Nord-Kapp Casaloldo, Legionari, Demoni e Bad Manners.
Con la macchina del tempo facciamo ora una fermata al 2006, non certo un anno qualsiasi per i tifosi biancorossi (Torino, Urbaino Cairo: tre parole che in questo contesto non vogliamo approfondire, ci guasterebbero l’umore). È l’anno in cui il tifo organizzato viene unificato sotto il nome di Ultras Mantova, esperienza che termina nel 2009, quando la Curva Te si scioglie per motivi interni.
Veniamo ora ai giorni nostri: dopo il fallimento della società e la ripartenza dalla serie D, ecco le forze fresche: il movimento ultrà mantovano riprende vita con un gruppo di ragazzi, provenienti dai diversi gruppi della curva (Psyco, Pensiero Fisso, Banda Lambrusco e Gioventù Bruciata), che si riconosce sotto il nome di Ultras Mantova 1975.
Poco dopo a loro si aggregano anche i Virgilian’s Kaos e gli ex componenti dei gruppi Sconvolts e Lunetta formando un unico gruppo. Intanto La “Sezione”, in contrasto con la tessera del tifoso e con alcuni esponenti della Curva dopo l’unificazione, si sposta nei Distinti.
Oggi, esattamente come quarant’anni fa, la Curva Te è il cuore genuino e popolare del tifo mantovano. È chiaro che in una storia tanto lunga non sono mancati momenti di tensione tra i vari gruppi che si sono via via avvicendati sui gradoni (e poi sui tubi innocenti) della Te, ma sarebbe inutile tornare su fatti che ormai sono stati sorpassati dalla storia.
Una menzione, quando si parla di tifo al Martelli, non può mancare anche per realtà come Club dal Platan e Centro di Coordinamento, altri due attori protagonisti di un sogno biancorosso che non è mai finito. E che anzi continua, anche oggi, con uno stadio che ogni due settimane registra circa 2.100 presenze, a fronte delle 2.300 di una squadra come l’Alessandria che sembra destinata a raggiungere la promozione in serie B.
L’Acm, nonostante la stagione fin qui pessima e il quartultimo posto in classifica, sa che potrà sempre contare sul calore di una piazza unica. Che non ha mai lasciato sola la squadra, anche nei tanti momenti bui degli ultimi quattro decenni.
Tanti auguri, Curva Te. Cento di questi giorni. E… forza-vecchio-cuore-biancorosso.
(Gazzetta di Mantova)