Rischio Besiktas. Sono oltre duemila in arrivo, i tifosi della squadra di Istanbul per l’appuntamento di mercoledì del girone di Champions. Troppi, carichi ed in parte (tendenzialmente) aggressivi. Elementi che inducono alla massima “vigilanza”. Così la questura di Napoli è in collegamento diretto, da giorni, con Roma e le articolazioni del Viminale all’estero per disporre i servizi di prevenzione legati all’evento del San Paolo. Un piano che, tra scorte e accompagnamenti, non può non considerare anche la variabile “geo-politica”: la Turchia come uno dei luoghi caldi dei filtri internazionali di sicurezza. Ma tantissimi altri arriveranno anche dalla Germania (e sono questi gli elementi più “inquieti” di solito…ndr).
Episodi recenti o più risalenti nel tempo segnalano, tra l’altro, la pericolosità potenziale di alcuni gruppi isolati e la necessità di controlli “serrati, dedicati” su frange di ultrà turchi che in altre trasferte, in Italia e all’estero, sono stati segnalati per episodi di danneggiamenti o scontri.
All’attenzione degli specialisti della Digos, alcune comunicazioni in arrivo da Istanbul, e foto recepite dal Portale Ultras in cui compaiono immagini di tifosi col volto coperto con i colori del Besiktas e i segni di teschi e anarchici. “We are coming, Napoli”, Napoli stiamo arrivando. Messaggio che, in sé, potrebbe essere di semplice “riscaldamento” agonistico. Ma dalla questura sono in corso incontri per organizzare la migliore dislocazione di pattuglie, controlli, varchi. In particolare, i duemila tifosi arriveranno quasi tutti in aereo, grazie ai pacchetti all inclusive gestiti da agenzie, in molti trascorreranno in città più tempo per qualche visita turistica.
Da Napoli scatterà richiesta di rinforzi agli altri Reparti Mobile: la folla di sostenitori dovrà essere controllata e scortata fino allo stadio. Ma c’è chi li aspetta con mano tesa e argomentata ammirazione. Basta leggere la lettera aperta ai tifosi turchi postata (in italiano e inglese) dalla squadra Afro Napoli United, “antirazzista e antifascista”, connotata dalla vicinanza con le battaglie dei centri sociali.
Gli Afro Napoli lodano “l’opposizione dei tifosi del Besiktas al governo di Erdogan, al suo regime nazionalista” pagato poi “con la criminalizzazione di 35 tifosi bianconeri che presero parte alle proteste”. Conclude la lettera: “Noi non cerchiamo un semplice gemellaggio o un’amicizia. Noi riconosciamo invece un approccio al mondo del calcio a noi sconosciuto”. In molti confidano che sia di buon auspicio.
(Repubblica)