Quando ad un certo punto della sfida dei quarti di finale tra Germania e Italia si è levato alto il coro “Alé Forza Italia Alé” sulle note di Go West, si è potenzialmente delineato uno spartiacque ben definito nella storia del movimento Ultras Italia. La notte di Bordeaux potrebbe aver segnato l’inizio di una nuova era, a partire da un coro che fino a quel momento si era sentito singolarmente solo in alcune curve italiane. Grazie alla diffusione dell’Eurovision, ha raggiunto nuove frontiere e lancia una promessa in vista del 2018: gli ultras italiani ci sono, sono sempre più numerosi e alla campagna di Russia si faranno trovare pronti. Anche per tenere testa ad altre realtà. Non solo quelle dell’Est (certo, le più temibili), ma anche quella tedesca che, leggendo i loro commenti, ha risposto con tanta voce e un livello coreografico mai visto prima per la nazionale. Fischi, cori e bandieroni come si trattasse di una gara di club. Per anni, l’entusiasmo di un tifoso che andava allo stadio ad una partita di Bundesliga non ha mai davvero attecchito nel caso della Mannschaft. Euro 2016 invece, tra i tanti spunti, ha dimostrato che è possibile ritrovare uno spirito unitario sotto la stessa bandiera, mettendo momentaneamente da parte le frizioni interne (conseguenza o concausa delle attuali spaccature interne all’Europa). Cosa naturale per le tifoserie britanniche ma, almeno fino a questo momento, più difficoltosa per le altre. Germania e Italia comprese. Gli indizi lasciati in Francia però ci fanno capire che tra 24 mesi a Mosca e San Pietroburgo, la musica sarà diversa. Go…East.
(FAN’S Magazine)