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Nicolini e quella scelta controcorrente

Nicolini e quella scelta controcorrente

21 febbraio 2017

Andrea Mandorlini ha accettato la proposta del presidente Preziosi ed è il nuovo allenatore del Genoa. Ma si parla molto più di chi invece si è chiamato fuori da questa avventura: Enrico Nicolini, 62 anni, ex giocatore della Sampdoria, genovese e tifoso blucerchiato, ha detto no. Non sarà, come avrebbe voluto Mandorlini, il suo vice in rossoblù perché, ha scritto sul proprio profilo Facebook: «Mio padre mi ha insegnato tra le tante cose il rispetto per la gente e l’amore per la Samp. Se fossi andato al Genoa avrei tradito i tifosi blucerchiati e mancato di rispetto al popolo rossoblù. Penso che nella vita avere ideali conti ancora! Capisco che i soldi possano farti stare bene, ma la coerenza con le proprie idee non ha prezzo». Parole che hanno superato i confini della città.

Nicolini, si rende conto del clamore che ha avuto il suo gesto?
«Sono un po’ frastornato: continuo a ricevere telefonate, messaggi. Ho chiamato Mandorlini e gli ho detto “sarai anche l’allenatore del Genoa, ma non conti niente. Quello che conta oggi sono io”. A parte gli scherzi, non mi aspettavo tutto questo rumore. La mia è stata una scelta di coerenza».

La può spiegare?
«Per esempio: seguo Mandorlini al Genoa, vinciamo il derby, cosa faccio? Vado a esultare sotto la gradinata Nord? Il mio passato blucerchiato è stato da giocatore per poco, ma da tifoso per tanto. Tifoso da gradinata Sud, io da ragazzo partivo presto la domenica per seguire la Samp in trasferta. Perciò Mandorlini ha capito la mia scelta. È stata una grande rinuncia perché lavorare per una squadra di Serie A è un’occasione importante ed economicamente gratificante. Ed è stata una grande rinuncia perché con Mandorlini siamo veramente amici. Ma io mi sento a posto così».

Parla di coerenza, cuore, appartenenza. Per questo sta ricevendo apprezzamenti incondizionati anche da parte dei tifosi del Genoa. Per questo e forse perché oggi quelli come lei rappresentano un’eccezione?
«Sono contento che i tifosi del Genoa abbiano capito, ma non avevo dubbi. Per il resto sì, sono convinto che rispetto al passato gesti così se ne vedano meno. Ma meno, meno, meno…».

Invece una volta?
«Una volta Gigi Riva, Antognoni… Adesso si dice Totti, ma con tutto il rispetto che merita Totti va detto anche che guadagna 6-7 milioni a stagione. Riva aveva rinunciato a ingaggi stratosferici per l’amore di una città, di un’isola e della sua gente».

Come se la caverà Mandorlini senza di lei?
«Bene. È un allenatore capace, trova una situazione complicata, ma sa cosa fare».

(La Stampa)