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Ospedale per Covid-19, la precisazione della Curva Nord di Bergamo: “Nè demoni, nè eroi, semplicemente ultras”

Ospedale per Covid-19, la precisazione della Curva Nord di Bergamo: “Nè demoni, nè eroi, semplicemente ultras”

22 aprile 2020

Nessuna polemica bensì una precisazione, quella che hanno voluto fare gli ultras dell’Atalanta dopo il servizio televisivo andato in onda sulle reti Mediaset nella serata di martedì.

Con una nota diffusa tramite i propri canali social ufficiali, la Curva Nord di Bergamo ha voluto fare alcune puntualizzazioni sulla puntata che ha visto indirettamente protagonisti anche alcuni supporters della Dea, a più riprese citati durante il servizio realizzato sull’ospedale alla Fiera di Bergamo, costruito per far fronte all’emergenza sanitaria Covid-19.

Di seguito, la nota integrale pubblicata dagli ultras lombardi:

In relazione al servizio trasmesso ieri sera nella puntata de “Le Iene” (ben fatta, nulla da dire e che ha toccato tutti) riteniamo tuttavia doveroso fare alcune puntualizzazioni.

Prima di tutto la redazione de “Le Iene” non ha mai contattato nessuno di noi per chiedere la nostra disponibilità a partecipare direttamente a questo servizio televisivo mediante interviste ovvero indirettamente chiedendo spiegazioni sul nostro ruolo nella realizzazione dell’ospedale presso la Fiera di Bergamo. Nessuno del gruppo ha quindi partecipato a questo servizio, nonostante gli Ultras dell’Atalanta siano stati continuamente nominati: non è una cosa che ci appartiene e non è mai stato nel nostro modo di essere, ma soprattutto abbiamo sempre deciso di mantenere un profilo basso, quasi silenzioso, in tutto questo periodo, per rispetto della nostra città e del dolore (immenso) che accomuna tutta la nostra comunità bergamasca.

Il contributo che abbiamo dato per la realizzazione di questo ospedale, costruito in tempi record, è stato sì grande, ma non vogliamo assolutamente prenderci meriti che oltremodo non ci spettano.
Abbiamo fatto il nostro, mettendo a disposizione una decina di ragazzi e, quando ci è stato chiesto, anche molti di più. In quei 7 giorni abbiamo lavorato duro e con il cuore, ma è stata una piccolissima goccia la nostra, rispetto al lavoro immenso fatto da tantissimi altri volontari (non certo ultras), che giorno e notte si sono messi a disposizione e che purtroppo non sono mai stati così largamente considerati. Ognuno nel suo campo ha dato un contributo enorme e fondamentale.

Nessuna polemica, ci mancherebbe, non è nemmeno il momento, ma è giusto fare le dovute precisazioni per un servizio che, peraltro, ha una rilevante diffusione.
Non siamo mai stati gli “sporchi” e “cattivi” di ieri e tantomeno saremo gli “eroi” di oggi, siamo solo gli Ultras dell’Atalanta, semplicemente pronti ad aiutare la nostra città.

Ultras nella vita, non solo alla partita