PIEVE DI CADORE. Caschi, aste di bandiera e bottiglie. Da una parte all’altra della strada, davanti agli increduli automobilisti di passaggio e ai residenti.
È finita prima di cominciare, già nel pomeriggio, la “notte biancorossa” (in programma ieri sera a Pieve di Cadore) per due tifosi del Padova, fermati dalla polizia a seguito degli scontri con gli ultras della Spal avvenuti sulla statale 51 bis, a Calalzo. Inizialmente si era sparsa la voce che fossero sostenitori del Vicenza, ma le successive indagini hanno portato gli uomini della Digos a identificare gli “avversari” dei biancoscudati con i sostenitori ferraresi. La Spal, infatti, ha trasferito da poco la sede del suo ritiro estivo ad Auronzo, dove resterà fino al 29 luglio e dove proprio ieri pomeriggio ha affrontato in amichevole nella località cadorina il Vicenza. Le due tifoserie si sarebbero incrociate fortuitamente per strada. Possibile, visto che le sedi dei rispettivi ritiri distano poco più di 15 chilometri tra loro.
Erano da poco passate le 16 quando all’altezza del semaforo di Calalzo, sulla statale 51 bis, due furgoni e alcune auto si sono fermate sul ciglio della strada. Dai mezzi sono scese diverse persone e subito hanno cominciato a volare insulti, bottiglie e qualsiasi altro oggetto a disposizione. Da una parte una ventina di tifosi del Padova (in ritiro a Pieve di Cadore), dall’altra una decina di fedelissimi della Spal, che stavano appunto raggiungendo la sede del ritiro della loro squadra del cuore. Un lancio di oggetti così fitto da bloccare per qualche minuto la circolazione sulla statale e costringere i residenti della zona a chiudere porte e finestre. Immediata la telefonata alla polizia, ma quando gli agenti sono giunti sul posto degli ultras non c’era più traccia: a terra solo vetri, aste di bandiera e alcuni caschi. «Sono stato avvisato di quello che stava succedendo, che la statale era bloccata per scontri tra tifosi, in strada, ma quando siamo arrivati sul posto c’era solo la polizia che stava ascoltando i residenti, visibilmente scossi», spiega il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. «In strada vetri ovunque, aste di bandiera. Ho parlato con gli agenti sul posto e mi hanno informato che si trattava di uno scontro tra due gruppi di ultrà, mentre i residenti riferivano di scene da guerriglia urbana».
Immediate sono scattate le ricerche, che pochi minuti più tardi hanno portato al fermo di due tifosi padovani: in auto avevano oggetti “atti ad offendere”. Sono stati quindi accompagnati negli uffici della Polfer di Calalzo e, una volta identificati, è scattata nei loro confronti la denuncia. (ma.ce.)
(Corriere Alpi)