Il progetto presentato dall’amministrazione comunale che punta ad ammodernare lo stadio Plebiscito per portarci il Calcio Padova a partire dalla stagione 2017/18, sta facendo discutere i tifosi biancoscudati. E quasi mai, come in questa occasione, il pubblico è praticamente spaccato a metà tra favorevoli e contrari.
I favorevoli. Gli ultras biancoscudati della Tribuna Fattori sono i più favorevoli allo spostamento al Plebiscito, come si evince dallo striscione esposto durante la gara di sabato scorso con l’Albinoleffe: “Plebiscito con le curve: sì subito”. Uno striscione realizzato dopo l’incontro di venerdì scorso nella sede degli ultras a Rubano, in cui i tifosi si sono confrontati sull’argomento, trovandosi d’accordo nell’appoggiare il progetto, come ha spiegato il direttivo della Fattori: «L’Euganeo ha rappresentato la morte del calcio a Padova, al Plebiscito potremo tornare a essere il dodicesimo uomo in campo. Dobbiamo essere realisti e pensare che Padova negli ultimi anni è sempre stata una piazza di serie B e C. Noi puntiamo alla continuità, attraendo allo stadio 6-7mila persone di media». TRa i favorevoli anche il club “Intrepidi”, che ha diramato un comunicato a favore del Plebiscito.
I contrari. Tra i più acerrimi oppositori dell’ipotesi Plebiscito, c’è invece il noto tifoso, avvocato ed ex assessore comunale, Mario Liccardo: «Ci sono tanti aspetti che non mi sono chiari», spiega, «Che fine farà l’Euganeo? Non si era parlato solo di spostamento temporaneo? Trasferire la squadra stabilmente al Plebiscito significa porre un freno alle ambizioni della società, visto che sicuramente non sarebbe a norma per la serie A. Poi ho tanti altri dubbi: con il Palaghiaccio attaccato a una tribuna il deflusso sarebbe un inferno, per sistemare le tribune, costruire curve e parcheggi non basteranno mai i tre milioni di euro ipotizzati. Un invito ai tifosi e a chi tiene al Padova: confrontiamoci e troviamo la soluzione migliore». Sulla stessa linea d’onda l’altra grande associazione del tifo, l’Aicb, che sul tema ha diramato un comunicato: «Sia Euganeo che Plebiscito sono inadatti alle nostre esigenze. A noi interessa puntare ad avere nel giro di qualche anno uno stadio solo da calcio con quei criteri di modernità e comfort di cui cominciano a esserci esempi anche in Italia. Siamo contrari a soluzioni approssimative, se abbiamo sopportato l’Euganeo 21 anni non sarà la fine del mondo se ci giochiamo ancora un paio di stagioni».
La società. Roberto Bonetto vede di buon occhio lo spostamento, ma solo temporaneo, in funzione di un rifacimento dell’Euganeo. L’ad ha già pronto un progetto per un nuovo stadio in viale Rocco, si è incontrato nelle scorse settimane con i tecnici comunali, sebbene sia un percorso ancora poco chiaro, ricco di ostacoli e molto dispendioso.
(Mattino Padova)