Lunedì 20 all’alba la Polizia di Stato ha eseguito 17 perquisizioni domiciliari nei confronti di appartenenti alle tifoserie pisana e ascolana. Si tratta degli ultras, 17 in totale (13 pisani e 4 ascolani) coinvolti negli incidenti accaduti il 27 febbraio scorso, in occasione della partita Pisa – Ascoli valevole per il campionato di Lega Pro, nel quale peraltro, rimasero feriti 4 poliziotti e 3 steward. A ognuno dei supporter è stato notificato il Daspo (divieto di assistere alle manifestazioni sportive) che gli impedirà di assistere alle partite per lungo tempo.
Il questore di Pisa ha deciso: niente stadio per i violenti per i prossimi 3 anni e per i recidivi 6 anni con l’aggiunta dell’obbligo di firma . Gli ultras, che rischiano pene molto gravi, saranno chiamati a rispondere a vario titolo, di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, travisamento e lancio pericoloso di oggetti e artifizi pirotecnici, il tutto aggravato dall’aver commesso il fatto nell’ambito di una partita di calcio.
Gli identificati, tra i quali compaiono 8 soggetti con un patito Daspo alle spalle, risultano appartenere ai gruppi pisani ultras degli Sconvolts e dei Rangers. Tra questi emerge anche un soggetto appartenente al gruppo pisano antagonista di estrema sinistra.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati dalla polizia alcuni degli indumenti utilizzati dai violenti in occasione degli scontri ed alcuni attrezzi del mestiere tra cui mazze e fumogeni.
(Il Tirreno)
L’operazione è stata realizzata grazie alla visione dei numerosi filmati raccolti dalla polizia scientifica durante gli incidenti ed al valore investigativo ed alla meticolosa attività d’indagine svolta degli uomini della Digos della Questura di Pisa diretti dal dottor Gonario Rainone.