Tre giorni di proteste pacifiche fino alla possibilità di tentare di impedire alla squadra di disputare il prossimo match casalingo contro il Bari, in programma venerdì sera, se non sarà definita prima la questione societaria con la cessione del club al gruppo Magico di Giuseppe Corrado. Gli ultras del Pisa scendono letteralmente in campo nella partita che si sta giocando negli uffici del club. È la stessa Curva Nord a rendere pubblica, con una nota ufficiale, la propria intenzione.
IL COMUNICATO DEGLI ULTRAS – Una presa di posizione preoccupante nell’ottica della regolare disputa del match contro il Bari allo stadio ‘Arena Garibaldì. Circa in duemila si sono radunati ieri sera alla stazione ‘Leopolda’ per discutere i provvedimenti da prendere dopo l’interruzione delle trattative per il possibile passaggio di proprietà delle quote di maggioranza dalla famiglia Petroni a quella Corrado, con quest’ultimi che si erano fatti avanti attraverso il presidente della Lega B, Andrea Abodi. “Sono ormai troppi gli ultimatum di tutti i generi che in questi mesi l’intera città ha dovuto subire sulla propria pelle e che non sono mai stati rispettati – scrivono i tifosi della ‘Curva Nord-Maurizio Albertì -. Ora basta, adesso è Pisa a dare l’ultimatum: il primo appuntamento, per far sì che la nostra voce sia riportata ‘il più in alto possibile’, è mercoledì alle 17:30 davanti al palazzo della Prefettura. Per giovedì – si legge ancora – l’appuntamento è agli allenamenti pomeridiani all’Arena Garibaldi, in modo da far sentire il nostro appoggio non solo alla squadra, ma anche a tutti quei dipendenti che da mesi non riscuotono lo stipendio”.
L’INTERMEDIAZIONE DI ABODI – Il presidente della Lega B, Andrea Abodi, nel frattempo continua la sua opera di tessitura nel mantenere il contatto fra le parti, i possibili acquirenti, il gruppo Magico, legato alla famiglia Corrado, e i venditori, la famiglia Petroni. L’attuale proprietà del Pisa chiederebbe oltre 9 milioni di euro per cedere il club e gli avvocati delle due parti sarebbero al lavoro per limare le differenze economiche. “Il tempo stringe, spero che questo periodo per Corrado sia un momento di riflessione – ha sottolineato il presidente della Lega B, Abodi -. L’offerta fatta è molto importante, ho cercato di far ragionare Petroni. Lui, a suo modo di vedere, la ritiene insoddisfacente per quanto ha investito nel Pisa. Il problema per la proprietà è esclusivamente economico, l’approvazione del bilancio è già pronto e anche le modalità di pagamento presentate dai Corrado non rappresentano un ostacolo. Si continua a lavorare e a mio modo di vedere ci sono ancora le basi per poter arrivare a una conclusione positiva della vicenda”.
(Repubblica)
Sciopero delle rivendite dei biglietti del Pisa
Ormai non c’è più niente da perdere e così la voce della protesta si alza sempre di più. Dopo l’assemblea pubblica organizzata dai gruppi della Curva Nord in una Stazione Leopolda letteralmente invasa dai tifosi nerazzurri, si aggiunge un nuovo tassello a quella che ormai è diventata una vera e propria lotta della città contro la proprietà dell’Ac Pisa 1909, nel tentativo di convincere, o forse meglio dire costringere, Petroni a cedere la società al gruppo Magico srl, la cui offerta resta ancora valida. Alcuni punti vendita dei biglietti delle partite casalinghe del Pisa hanno deciso di scioperare, sospendendo la vendita dei tagliandi.
“Alla luce dell’oramai improcrastinabile cessione societaria, ed in piena sintonia con quanto deciso nella riunione pubblica tenutasi alla ‘Stazione Leopolda’ nella serata di lunedì 05/12/2016 – si legge in una nota – anche noi abbiamo deciso non solo di appoggiare in toto qualsiasi tipo di iniziativa verrà messa in essere dalla Nostra tifoseria, ma anche di iniziare un vero e proprio ‘sciopero’ relativo alla vendita dei biglietti”. “A partire da oggi, e fintanto che l’attuale proprietà non passerà la mano – proseguono gli esercenti – non venderemo più biglietti per gli eventi casalinghi del Pisa, fermamente convinti che la rinuncia agli introiti del servizio biglietteria sia un nostro piccolo ma necessario sacrificio, che siamo disposti a sostenere se poi potrà essere d’aiuto alla liberazione della Nostra amata squadra, perché in fin dei conti il Pisa si ama, e come tutti i veri amori non può essere ostaggio di pochi euro di guadagno”.
(Pisa Today)