Mentre gli stadi di Serie A si spopolano, il trend in B è sempre più positivo. Nelle 21 giornate finora disputate, i tifosi entrati nei 22 impianti sono stati 1.552.980, per una media di 6.723 contro i 6.352 di un anno fa e i 6.038 del 2014 (nel 2012 e 2013 non si arrivò a 5 mila). È il miglior risultato degli ultimi 10 anni.
TENDENZA Sul dato, tra l’altro, pesano come un macigno le due partite a porte chiuse ( Pisa-Ascoli e Ascoli-Spezia) e le limitazioni al Del Duca dopo il terremoto e all’Arena Garibaldi. La Lega avrà soltanto a fine stagione i dati ufficiali, con i report della Siae. Quelli attuali sono forniti dalle società e alcune, purtroppo, hanno il vizietto di non rivelare il numero preciso degli abbonati e di gonfiare il dato con accrediti e biglietti di servizio. Per esempio: un anno fa, su queste pagine, avevamo scritto di una media di 6.948 spettatori (e ora si sa che furono 6.352). Il succo del discorso, comunque, non cambia. L’aumento c’è ed è costante, indipendentemente dal ricambio di squadre, che incide sul numero complessivo di presenze. Probabilmente ci vorranno ancora alcuni anni prima di eguagliare o superare la media di quasi 9 mila spettatori ottenuta nella stagione 2006-07, quando in B giocavano Juventus, Napoli e Genoa, ma l’opera di fidelizzazione della Lega con iniziative mirate e la realizzazione di alcuni stadi con B Futura contribuiranno a fare lievitare l’affluenza. «Al di là del dato aggregato – spiega Paolo Bedin, d.g. della Lega B – quello che ci gratifica e incoraggia è il dato medio nelle città capoluogo di provincia tipiche della B. Il timore, qualche anno fa, era che l’attenzione di giornali e tv concentrata sulle grandi squadre non permettesse un ricambio generazionale nelle città medio-piccole. Così, fortunatamente, non è stato, c’è un importante zoccolo duro di tifosi che però va ulteriormente stimolato. Quando ci saranno stadi più accoglienti e funzionali e una attenzione ancora più alta dei club alle esigenze dei tifosi, i 7 mila spettatori di media potranno diventare 12-15 mila». Già ora vedere le strutture mobili – non modernissime, ma di grande impatto – piene a ridosso dei campi di Trapani, Carpi e Ascoli fanno capire quanto sia fondamentale avere impianti che permettano al pubblico un maggiore coinvolgimento.
IL TOP Gli stadi più popolati sono stati il San Nicola di Bari (15.834 di media, ma un anno fa erano oltre 20.000), il Bentegodi di Verona, il Manuzzi di Cesena e l’Arechi di Salerno, tutti sopra i 10.000. Si confermano su buoni livelli i turni natalizi: 7.108 di media il 24 dicembre, 6.831 il 30.
(Gazzetta)