La vicenda della presunta combine sulla partita Savona-Teramo tiene in apprensione la tifoseria teramana e sono diversi e dei più svariati i commenti e le prese di posizione. Ma fino a quando non ci sarà una pronuncia della giustizia sportiva, è difficile fare ipotesi su come andrà a finire. Chi sta alla finestra è in particolare la tifoseria organizzata ultras, che ha avuto un incontro con il presidente Campitelli e il direttore generale Scacchioli per sentire dalla loro viva voce la loro posizione e la posizione della società. Dopo giorni di silenzio, oggi “Sedici gradoni” e “Ultras Curva Est” intervengono per dire la loro sulla vicenda extracalcistica che coinvolge la squadra della loro passione, il Teramo. Ecco il testo integrale della lettera degli ultras.
«In seguito agli eventi accaduti nell’ultimo mese e che hanno visto esponenti della società Teramo Calcio coinvolti in una presunta combine nella gara di Savona, dopo essere rimasti per diverso tempo in un voluto silenzio ed aver riflettuto, riteniamo doveroso dire la nostra.
Al momento è difficile prendere posizione, schierarsi a favore o contro qualcuno: l’esperienza ci ha insegnato che, con le supposizioni, non si condanna e non si salva nessuno.
Aspettiamo che le nebbie si diradino e che i fatti siano più chiari, che le responsabilità vengano accertate o smentite definitivamente.
A preoccuparci non è l’eventualità di perdere una categoria (il nostro amore dimostrato negli anni vale più di qualsivoglia risultato sportivo, seppur storico come in questo caso), ma piuttosto l’idea che, per l’ennesima volta, qualcuno abbia potuto giocare alle nostre spalle con la nostra passione.
Non vogliamo arrogarci il presuntuoso diritto di puntare il dito verso chicchessia. Quando le cose saranno chiare, solo allora sapremo da che parte voltare il nostro sguardo, fino a quel momento rimarremo in attesa.
L’unica cosa certa è che ci fidiamo solo di noi stessi e della gente che la pensa come noi.
Piuttosto, questa ennesima inchiesta sul mondo del calcio, volge ancora una volta la nostra riflessione su quello che rimane di uno sport popolare, ormai diventato esclusivamente una macchina da soldi, sempre più lontano dalla passione della gente e sempre più propenso a soddisfare le lobby che ne muovono i fili e fanno sì che il carrozzone vada avanti, con tutte le sue contraddizioni.
Un modo di fare e di pensare aberrante da parte dei responsabili di questo continuo scempio, al quale la gente, purtroppo, si piega giorno dopo giorno, accettando di abbonarsi alle pay-tv o entrando in una sala scommesse, senza capire che, così facendo, si contribuisce fattivamente alla morte definitiva di questo sport.
I vari signori del palazzo, coloro che ostentano senza remore il potere all’interno del mondo pallonaro e che poi fanno a gara ad indignarsi di fronte all’ennesima pioggia di scandali che ha invaso il calcio, dovrebbero chiedersi se il loro scellerato modo di amministrarlo non costituisca davvero il reale motore di foraggiamento dello stesso sistema dal quale, a posteriori, prendono le distanze.
Noi siamo cresciuti con altri valori, ma continueremo ad esserci, per rivendicare sempre l’importanza di un’idea che appartiene alla gente, che va oltre il lerciume che la circonda.
Il calcio è morto, la passione no!!»
SEDICI GRADONI – ULTRAS CURVA EST
(emmelle.it)