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Udinese, ultras contro sponsor per lo stadio Friuli

Udinese, ultras contro sponsor per lo stadio Friuli

23 agosto 2015

La sensazione netta, ormai, è che il progetto dell’Udinese calcio di abbinare il nome dello sponsor principale degli ultimi anni – Dacia, il marchio automobilistico low cost del gruppo Renault – a quello di Friuli nell’impianto appena rinnovato piaccia soltanto a una manciata di persone.

Piace ovviamente ai piani alti della società di viale Candolini, da dove è nata l’idea, in qualche corridoio di palazzo D’Aronco, visto che in tempi di Patto di stabilità più di qualcuno guarda con estremo interesse alla percentuale di introiti che l’Udinese si impegnerebbe a versare nelle casse comunali, ma a pochi altri esterni.

Certamente non convince – utilizzando un eufemismo – i tifosi bianconeri. Nè quelli che si esprimono direttamente sui social network – i tweet presenti in questa pagina assieme alle centinaia di post su Facebook e ai commenti lasciati sulle pagine del nostro giornale rappresentano un termometro evidente del malessere che si respira sul web – nè i club bianconeri, siano essi udinesi o pordenonesi come riportiamo a parte, e tantomeno agli ultras, lo zoccolo duro del tifo organizzato friulano.

E proprio questi ultimi hanno atteso che le indiscrezioni riportare dal Messaggero Veneto si tramutassero, venerdì, in un’ammissione da parte della società, per bocca del direttore amministrativo Alberto Rigotto, prima di dire la loro su una questione che sta diventando sempre più spinosa per la dirigenza bianconera.

E lo hanno fatto nel modo che, ultimamente, permette a tutti di intercettare e “pesare” i sentimenti che animano il cuore dei supporters bianconeri: pubblicando un “comunicato”, con oltre 700 like in poche ore, sulla propria pagina Facebook “Friulani al seguito – Curva Nord Udine”.

I tifosi si scatenano sul web: rabbia e delusione«Negli anni abbiamo visto e subito di tutto – hanno scritto gli ultras –, da porzioni di maglia dedicate ad altre squadre di altri sport (per di più della “non amata” Napoli) a loghi regionali con simboli puramente amministrativi (anche qui della “non amata” Trieste).

Il freddo popolo friulano ha sempre accettato queste “innovazioni” mentre gli ultras hanno sempre voluto evidenziare che quella stoffa ha un valore più alto di un mero spazio commerciale ad uso della società. É notizia di questi giorni che la stessa società abbia interesse a cambiare nome dello stadio appena riammodernato, per dedicarlo allo sponsor tecnico che ci ha accompagnato gli ultimi tempi.

Probabilmente ai vari addetti al commercio che stanno gestendo questa faccenda, sfugge che il nome Friuli fu dato quando la seconda grande scossa del terremoto si fece sentire appena dieci giorni dopo l’inaugurazione del nuovo impianto.

Fu la nostra grande tragedia a suggerire il nome, così come il piazzale antistadio si chiama “Argentina” in onore dei friulani che emigrarono in Sudamerica, per fame, ma comunque col Friuli nel cuore.

Per cui, cercate di entrare nell’ottica delle idee, che il volere, anzi il pretendere il nome Friuli non è un cruccio degli ultras ma solo una questione di rispetto verso i 989 morti, vittime di un destino bastardo».

Una posizione chiara, quella degli ultras, a cui non è bastata l’assicurazione di Rigotto sul fatto che il nome Friuli non verrà in ogni caso eliminato nel nuovo stadio. No, loro, come la maggioranza dei tifosi, non vogliono alcun abbinamento con marchi di sponsor.

E se poco interessano le esigenze di o il desiderio di monetizzare al massimo il nuovo impianto manifestate dalla società la realtà parla di un vero braccio di ferro tra due posizioni che è quasi impossibile fare collimare. Perchè quando si parla di affari, si sa, cuore e testa non viaggiano mai nella stessa direzione.

(Messaggero Veneto)