Ultras Sur: “Con la scusa dell’antirazzismo, il Real compra i tifosi”
14 dicembre 2016Tifosi che vanno dal club per denunciare una fazione rivale della curva, contratti stipulati con la società che proibiscono persino di contestare l’arbitro, la discriminazione politica spacciata per “lotta al tifo violento”. Stiamo parlando della situazione kafkiana in cui si trovano gli Ultras Sur, storico gruppo ultras del Real Madrid, che abbiamo incontrato nella capitale spagnola.
Alcuni storici membri, infatti, ci accolgono per raccontarci di quello che sta succedendo dal 2013. “In realtà- raccontano- i problemi iniziano prima quando noi ci siamo accorti che alcuni membri rubavano i soldi e ci siamo scontrati con loro, così sono andati dal club fornendo nomi e cognomi nostri, una vera lista nera, dicendo che noi siamo neonazisti, criminali e spacciatori di droga. Si vendono al club e, addirittura, creano una nuova curva, spostata più in alto. Hanno iniziato a proibirci di entrare arrivando a fare pure uno striscione nel quale si dice no al razzismo e alla violenza“. Ecco, dunque, un po’ di sana retorica buonista entrare ipocritamente nel mitico Santiago Bernabeu. Gli Ultras Sur continuano il racconto spiegandoci che “non si può nemmeno entrare al centro sportivo del Madrid per sostenere le giovanili e nemmeno comprare biglietti su internet.” “I veri problemi- continuano- li abbiamo con il direttivo del club i cui membri continuano a raccontare a Florentino Perez, il presidente, che noi siamo violenti, pericolosi, spacciatori e nazisti”
Ecco, all’improvviso, arrivare la descrizione del capolavoro horror creato per cacciare gli Ultras Sur, la “Grada Fan“: “I membri della Grada devono firmare un contratto con il club con il quale non possono fischiare i giocatori, insultare l’arbitro, contestare l’arbitro e sono obbligati a presentarsi allo stadio vestiti di bianco oltre a non poter indossare abbigliamento recante il simbolo dell’alloro“. A Madrid, infatti, sembrerebbe che l’alloro sia un chiaro simbolo nazifascista. “Se fossimo di estrema sinistra, questo non succederebbe– accusano- e poi succede che un club di tifosi marocchini crea una coreografia raffigurante una mano che dal Marocco si allunga fino a Madrid e nella cartina del paese africano compare il Sahara e le enclave spagnole di Ceuta e Melilla. Ci accusano di fare politica, ma questo non è fare politica?”
Al termine, alla domanda su come vedono il futuro, gli Ultras Sur dimostrano un vero segno di maturità:” È molto duro, ma noi cerchiamo di calmare la situazione. Abbiamo cercato di arrivare ad un accordo con il club ma ci dicono sempre una cosa e poi ne fanno un’altra. Però noi siamo comunque qui, con il nostro materiale, il nostro bar, la lotteria di Natale. Continuiamo a sostenere la squdra entrando nelle rarissime volte in cui è permesso, così come il Castilla (l’equivalente della nostra Primavera, ndr) e ad illuminare e riempire le strade contro qualsiasi impedimento.”
(Il Primato Nazionale)