ULTIME ULTRAS

All posts by category
Ultras Zamalek dietro attacco ad Hurghada

Ultras Zamalek dietro attacco ad Hurghada

13 gennaio 2016

I due autori dell’attacco all’hotel “Bela Vista” di Hurghada si conoscevano attraverso gli ultras dello Zamalek, la seconda maggiore squadra di calcio dell’Egitto, e volevano colpire dei turisti russi. Lo riferisce il quotidiano locale “al Masry al Youm”, citando la confessione di uno degli assalitori rese alle polizia. Pochi giorni prima dell’attacco avvenuto sabato scorso, 9 gennaio, gli autori avrebbero effettuato un sopralluogo a Hurghada, località turistica sulle coste del Mar Rosso, per ritornare venerdì a bordo di un bus turistico. I due avrebbero affittato un appartamento all’hotel Sheraton di Hurghada con l’intento di attaccare i turisti russi in uno dei supermercati di fronte all’albergo, senza però trovarne alcuno. Secondo le indagini, inoltre, gli autori dell’attacco avrebbero voluto recarsi all’estero per unirsi allo Stato islamico (Is) o un altro gruppo jihadista, ma non ci sarebbero riusciti. Per questo avrebbero optato per un attacco a Hurghada, dove intendevano prendere di mira i turisti russi per vendicare i bombardamenti di Mosca in Siria.

Alcuni uomini armati hanno fatto irruzione in un albergo in una delle più note località turistiche della costa egiziana del Mar Rosso, ferendo con armi da taglio tre turisti stranieri, due di nazionalità austriaca e uno svedese. Un assalitore è stato ucciso dalle forze di sicurezza, mentre l’altro è stato arrestato. Al momento, nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità di quanto avvenuto. Intanto il ministero degli Esteri tedesco ha invitato i propri cittadini attualmente nella località turistica di evitare tour fuori dagli hotel, mentre due tour operator dell’Estonia hanno sospeso i viaggi verso Hurghada.

Da diversi mesi l’Egitto sta affrontando un’ondata di attacchi condotti in gran parte dal gruppo terroristico Stato del Sinai, affiliato allo Stato islamico, che ha rivendicato alla fine di ottobre l’abbattimento dell’aereo della compagnia russa Metrojet decollato dalla località di Sharm el Sheikh e precipitato nel Sinai settentrionale con 224 persone a bordo. In seguito all’incidente, il governo egiziano ha aumentato le sue misure di sicurezza negli aeroporti e nelle aree turistiche. Il turismo rappresenta l’11,3 per cento del prodotto interno lordo e contribuisce fino al 14,4 per cento delle riserve in valuta estera del paese.

La scorsa settimana lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco avvenuto il 7 gennaio, a Giza, contro un autobus con a bordo 48 turisti di nazionalità israeliana. In un comunicato diffuso sui social media il movimento terroristico ha dichiarato: “In risposta agli ordini del califfo, una squadra del califfato è stata in grado di effettuare un attacco contro un bus che trasportava degli ebrei ad Haram. L’attacco ha causato decine di morti e feriti tra gli ebrei e le guardie dell’albergo, e i nostri soldati sono riusciti a fuggire”, si legge nella nota. In realtà secondo le autorità egiziane l’attacco non ha provocato alcuna vittima e l’episodio sarebbe opera di alcuni membri dei Fratelli musulmani, gruppo considerato fuorilegge in Egitto, che stavano inscenando una piccola manifestazione di protesta nell’area di Haram, nei pressi delle piramidi di Giza. (Cae)