Due giorni all’ultimo step con dirigenti, dipendenti e tifosi in attesa. Sospesi tra una cessione in extremis, un’iscrizione “monca” per prendere tempo o la ripartenza dalla serie D. I tifosi si stanno mobilitandoper scuotere lo stato di apatia attuale . Dopo la riunione della scorsa settimana a Marghera, venerdì sera il bis dei tifosi con l’organizzazione della dirigenza dell’Unione Venezia che ha riunito le varie anime della tifoseria nella sede di Via Torino. «Sette giorni fa non potevamo esserci né noi né i ragazzi della Curva Sud, essendo tutti al Penzo» spiega il d.g. Dante Scibilia, «mi sembrava giusto convocare le varie componenti della tifoseria per fare il punto della situazione, rispettando le posizioni di tutti e verificare le varie ipotesi. Un percorso doveroso e costruttivo in questa fase interlocutoria dove si spera che ogni giorno sia quello della svolta».
Nella sede di via Torino si sono ritrovati i rappresentanti di Alta Marea, Associazione Venezia Clubs, Associazione VeneziaUnited, Calimero, Centro Coordinamento VeneziaMestre Clubs, Curva Sud, i Nostalgici, Pattuglia Arancioneroverde e Ultrasessantenni. «Nel momento più difficile degli ultimi anni», ha aggiunto Scibilia, «fa piacere vedere la partecipazione attiva da parte dei tifosi, ognuno con le sue idee e le sue posizioni». Resta nella storia del calcio veneziano la “marcia” organizzata dagli Ultras Unione nell’estate 2005, all’indomani del fallimento della società guidata da Gallo, che portò centinaia di tifosi da piazzale Roma a Ca’ Farsetti, dove c’era ad attenderli Cacciari, interlocutore principale
per la rinascita in serie C/2 con l’SSC Venezia guidata dalla famiglia Marinese e dai fratelli Poletti. Al termine dell’incontro i tifosi si sono ripromessi di ritrovarsi a breve per elaborare una proposta da avanzare ai dirigenti qualora ci fosse una nuova proprietà.
(Nuova Venezia)