“Tutti a Verona”, questo lo striscione esposto dalla Curva “A” nella gara di andata del preliminare di Champions League tra Napoli e Nizza.
Il messaggio degli ultras azzurri è molto simile a quello del 2009, dove dopo anni ed anni venne riaperta la trasferta nella capitale, Roma. Per la prima di campionato che si disputerà il 19 agosto a Verona, stessa canzone del 2009: trasferta libera per i napoletani dopo anni di divieti.
Tutti si ricorderanno gli incidenti di Roma, la disorganizzazione delle forze dell’ordine e dello Stato italiano. Morale della favola del 2009 curve napoletane chiuse per varie giornate e “sgambetto” a Napoli squadra e città.
Sono passati 8 anni da quel giorno ma la “trappola” sembra essere la stessa, tutto pronto per l’eventuale chiusura delle curve partenopee, per impedire l’accesso ai tifosi nell’anno dove il Napoli potrebbe essere la favorita della serie A.
(Ildesk.it)
IL RITORNO DEL MOVIMENTO “CURVA A”
Questa scelta non è un ritorno sui propri passi, bensì la consapevolezza di aver ridato, con il percorso fatto in questa stagione, un senso a questa decisione ricordando che non ritenevamo opportuno la sua esistenza solo ed esclusivamente in casa e qualche comparsata in campi europei. Siamo tornati In trasferta in un modo che nemmeno in passato è stato visto, in ogni città anche se tesserati, in maniera libera e clandestina. Peccato solo che in nessuna di queste ci sia stato qualcuno a farci gli onori di casa. Ugualmente e con fierezza lungo i tragitti abbiamo pagato il dazio di questa scelta con arresti e diffide, onore a chi ci ha incontrato, vergogna per chi ci ha denunciato. Tale decisione è stata presa anche grazie ai numerosi ragazzi di nuova generazione che, seppur nati in un era di repressione e divieti, non chiedevano altro che poter vivere ciò che molti di noi gli hanno raccontato, riportando tutti insieme in tutta Italia sostegno, stile e passione che tanto mancavano in quei settori ospiti. Ci auguriamo che sempre più ragazzi e “non” possano seguire con noi questo percorso, visto che la trasferta è e sarà sempre elemento vitale di ogni ultras. Ciò non toglie che non condanniamo chi oggi non si sente ancora pronto. rispettiamo il loro pensiero…ma solo per quelli che ne fanno motivo di principio e non di convenienza.
VIVILO NON FARTELO RACCONTARE
CURVA ‘A’ NAPOLI