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Vicenza-Cesena, il bilancio

Vicenza-Cesena, il bilancio

23 novembre 2015

Gli appelli alla calma, la situazione internazionale difficile, non hanno fermato gli ultras romagnoli giunti sabato in città per la partita Vicenza-Cesena. Il servizio d’ordine per il match era più imponente del solito.  Lo stadio era controllato da 90 uomini delle forze dell’ordine, 40 territoriali e 50 di supporto dai reparti operativi di polizia e carabinieri, mentre erano un centinaio gli steward. In una partita normale sono una ventina in meno. Eppure qualcosa è andato storto. In autostrada appositi cartelli richiedevano alle corriere di tifosi ospiti di uscire a Vicenza Est per facilitare il servizio d’ordine,  ma c’è stato chi ha deciso di uscire a Vicenza Ovest. Altri, le fasce più estreme della tifoseria, hanno deciso di raggiungere lo stadio in incognito. Una trentina di ultras, senza sciarpe e con auto private, sono arrivati a Vicenza attorno alle 11.30. In tempo per organizzare un imboscata ai sostenitori locali. Prima che le strade attorno al Menti fossero chiuse (i varchi iniziano due ore prima del match), il gruppo si è radunato davanti al bar “Allo Stadio” dove attendevano la partita una decina di biancorossi. Un cesenate ha fatto esplodere una bomba carta, provocando la loro reazione. Sono volati alcuni tavolini e delle fioriere. Sotto la curva Nord, dopo un breve inseguimento, i due gruppi si sono affrontati. Cinghiate, sberle  e calci sono continuati fino all’arrivo della polizia. Calati gli animi i romagnoli sono stati identificati. Molti di loro erano già stati colpiti dal Daspo in passato. La Digos sta visionando i filmati delle telecamere dello stadio. 

Non sono stati solo gli scontri tra tifosi a provocare un certo allarme in città. Nel pomeriggio di ieri le volanti della polizia si sono imbattute in un’auto con una targa francese. Una bmw blu apparsa in un primo momento sospetta. Il mezzo era però di proprietà di una coppia di italiani non ancora passati per la motorizzazione. 

(Vicenza Today)