“Se Upton Park era un fortino perché la gente ti stava sempre col fiato sul collo, sarà difficile replicare lo stesso effetto intimidatorio anche all’Olimpico, uno stadio da selfie“, così Slaven Bilic, tecnico del West Ham, prima dell’ultima storica sfida al Boleyn Ground contro il Manchester United. Come è scettico l’allenatore croato, legato a doppio filo agli Hammers anche grazie ai ricordi da giocatore, così lo sono diversi tifosi. La maggior parte però è curiosa di scoprire l’effetto che fa giocare ogni settimana davanti a 60.000 spettatori. I 55.000 abbonamenti sono ormai esauriti, merito anche di una politica di prezzi molto ragionevole, attuata dalla società. Per la prima volta dopo tanto tempo infatti gli Under-16 hanno potuto ottenere una tessera a meno di 100 sterline. Il punto in realtà è proprio questo: attirare le nuove generazioni verso un nuovo futuro. I posti a sedere infatti hanno irrigidito l’atmosfera negli stadi inglesi: gente seduta (o in piedi) fianco a fianco durante le partite, dopo il 1989, anno del disastro di Hillsborough, si ritrovò improvvisamente separata e disgregata nei settori più disparati dello stadio. Quel 1989 che è l’anno dal cui si calcola che, arrivando fino ai giorni nostri, i prezzi dei biglietti siano aumentati addirittura del 700%. Quel 1989 che è stato spartiacque sotto tanti punti di vista, ma che è nato da un equivoco, come svelato nelle scorse settimane dai verdetti sulle tragiche morti dei 96 di Sheffield. Ecco quindi che si cominciano a rivalutare le “curve” con i ragazzi in piedi (“safe standing” con le barriere protettive come in Germania), pronti a sostenere le rispettive squadre, ricreando l’atmosfera dei bei tempi. Il West Ham ha la grande occasione di fare questo passo avanti, così come il Tottenham con l’ampliamento di White Hart Lane. Il Celtic l’ha già previsto. Nonostante la pista di atletica, l’Olimpico di Stratford potrebbe fare miracoli. E gli ultras della Juve avranno occasione di toccare con mano il 7 agosto..
(FAN’s)
